La liberalizzazione nella raccolta e gestione dei diritti d’autore per ora non ci sarà.
L’esclusiva nella raccolta e gestione dei diritti d’autore resta alla SIAE: non ci sarà alcuna liberalizzazione. Almeno per ora. La scadenza del 10 aprile per l’attuazione della direttiva comunitaria che impone la riforma del diritto d’autore è alle porte, ma nessuna norma che preveda la caduta dello storico monopolio in capo alla Società Italiana Autori ed Editori è stata scritta da Governo o Parlamento. La strada, però, sembra essere già spianata pur un futuro chissà “quanto” imminente. Pende, infatti, al Senato, un emendamento che, in attuazione della direttiva UE, si rivolge non solo alla SIAE, ma anche a fantomatici “altri organismi di gestione collettiva” che attualmente però in Italia non esistono (per scaricare il testo dell’emendamento clicca qui). Insomma, come dire: “per ora le cose restano come sono, ma almeno iniziamo a prepararci per la riforma che verrà”.
L’emendamento verrà probabilmente inserito nella legge europea. In esso viene imposto alla SIAE e “agli altri organismi di gestione collettiva” di garantire idonei standard di trasparenza, efficienza e rappresentatività, comunque adeguati a fornire ai titolari dei diritti una puntuale rendicontazione dell’attività svolta nel loro interesse”. Viene vietato agli stessi soggetti di imporre ai titolari dei diritti qualsivoglia obbligo che non sia oggettivamente necessario per la gestione e protezione dei loro diritti e interessi.
Il testo della nuova norma impone poi alla Siae e agli altri organismi di gestione collettiva di riformare l’attività di riscossione in modo da aumentare l’efficacia e la diligenza.
Spicca poi la previsione di forme di riduzione o esenzione dei diritti di autore e dei diritti connessi riconosciute a organizzatori di spettacoli dal vivo con meno di 100 partecipanti, oppure con giovani esordienti titolari di diritti d’autore o di diritti connessi, nonché in caso di eventi o ricorrenze particolari individuati con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, garantendo che, in tali ipotesi, la SIAE remuneri in forma compensativa i titolari dei diritti.
Tornando al tema della liberalizzazione, il Ministro Franceschini, che inizialmente aveva sposato una tesi probabilista alla apertura del mercato a società concorrenti, dopo l’intervento del presidente della SIAE, Filippo Sugar, in commissione Cultura alla Camera, ha dichiarato che, tutto sommato, il sistema italiano presenta elementi di vantaggio rispetto ai (pochi) sistemi che, invece, hanno sposato l’opposta politica. «Molti Paesi guardano con una certa invidia al fatto che noi abbiamo un’unica società nella gestione dei diritti d’autore», ha detto Franceschini in audizione.
Il recepimento della direttiva, del resto, lascia uno spazio ai singoli Stati membri fissando solo semplici principi da rispettare.
[1] Direttiva UE n. 2014/26 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e diritti connessi.
Fonte: http://www.laleggepertutti.it/117245_siae-esenzione-per-spettacoli-live-con-meno-di-100-partecipanti#sthash.GkB7UGwC.dpuf
Foto: http://cdn-1.lavoroefinanza.it/o/j/come-richiedere-un-permesso-siae-per-un-intrattenimento-pubblico-o-privato_203872f1df2c625ed57356fa220fbf5d.jpg